domenica 29 dicembre 2013

Fa che l'aurora...


…non ti trovi dove il tramonto ti ha lasciato. Senza una continua aspirazione verso l’Alto l’uomo degrada verso il basso. Non si può restare fermi: o si sale o si scende. (Dal Libro di Draco Daatson)

L’essere umano è sotteso tra cielo e terra, tra due forze che agiscono su di lui per attrarlo in direzioni opposte: l’una verso la materialità, la carnalità, l’altra verso il cielo.
Dove ti trovi tu che mi leggi? Quale direzione evolutiva stai seguendo? In questo momento è molto importante porsi queste domande perché ora sul pianeta le forze che attraggono verso l’alto o verso il basso sono particolarmente forti (vedi anche il post del 31 luglio “Il Regno e la geenna”).
Il Signore Gesù Cristo, colui che più di altri ha impregnato della forza che spinge verso il cielo il pianeta terra, ci chiama a sé, ci invita caldamente a osservarci per vedere di riconsiderare le nostre priorità, i nostri obiettivi. Sa che viviamo incarnati e lui sa bene cosa questo significhi; non ci sta suggerendo di essere per forza asceti o santi, ma semplicemente di scoprire se stiamo vivendo totalmente immersi nell’identificazione della personalità, in ciò che la Bibbia definisce “il mondo”, o se invece sappiamo di essere anima, e quindi in ciò che le Scritture chiamano “il Regno”.

Essere umani incarnati è in realtà un’esperienza meravigliosa, ma se non aspiriamo a elevare la nostra spiritualità degradiamo inevitabilmente verso il basso, non solo perdendo i precedenti privilegi spirituali acquisiti ma anzi impregnandoci sempre più dei desideri più carnali, quelli chiamati “I sette peccati capitali” dalla chiesa d'occidente o “Le otto passioni” dalla chiesa d'oriente. 


H. Bosch: I sette peccati capitali

La Filocalia (lett. “amore del bello”) è un libro straordinario, una raccolta di numerosi scritti di santi e padri della chiesa. Fino a pochi anni fa non ero a conoscenza dell’esistenza di questi testi; poi, dopo un lungo periodo trascorso in un monastero greco-ortodosso, ho cominciato a leggerli, anzi a meditarli. Bisogna dire che si tratta di libri scritti molto tempo fa e il loro contenuto può irrigidirci se, anziché leggerli con un approccio di tipo cardiaco, li consideriamo solo con la mente. Molti degli autori inclusi nella Filocalia conducevano una vita particolare, alcuni in totale isolamento praticavano una sorta di ascetismo estremo. Forse alcuni avevano fatto una scelta che col tempo risultò negativa: intendo dire che probabilmente fuggendo dal mondo e odiandolo non avevano fatto altro che rafforzare quelle tendenze carnali da cui tentavano di fuggire.  Probabilmente altri erano addirittura diventati pazzi nel loro cammino catartico.
E’ chiaro che il cammino evolutivo dell’umanità è andato avanti e ora sappiamo bene di non dover fuggire le tendenze della nostra personalità ma dobbiamo fare un lavoro di alchemizzazione di esse; ogni nostra caratteristica, ogni tendenza, è una qualità in divenire. Ogni parte di noi va conosciuta, amata e spiritualizzata.

Ad esempio uno dei cosiddetti peccati capitali, o delle otto passioni, è quella che dagli antichi fu chiamata “gastrimargia”, la gola; io sono sicuro che questo è attualmente uno dei modi più impiegati dalle creature spirituali dell’ombra per tenerci legati alla terra e impedirci di salire verso l’alto. La Filocalia spiega molto bene che se non si corregge il problema di un corpo che insegue i piaceri della gola, presto compaiono inevitabilmente altri problemi, prima fra tutti la lussuria.
Come molti di voi sanno ho alle spalle 25 anni di esperienza col cibo; ho avuto modo di osservare centinaia di persone (e soprattutto me stesso) con un difficile rapporto col cibo.
Per molti il cibo è l’unico modo per provare piacere: le loro relazioni sessuali sono inesistenti o disastrose, si sentono insoddisfatte della vita, credono insomma di essere vittime di un destino crudele. Allora si dedicano alla oralità, alla ricerca del piacere più antico dell’uomo che, appena nato, si attacca al seno della madre succhiandolo avidamente.
Ma, come dico nel mio libro “Io sono un’anima”, se la tavola è l’unico piacere della nostra vita siamo veramente nei guai!

Enrico D'Errico

……continua nel prossimo post “Ho fame di Dio”.

Consiglio caldamente di leggere:
     -          i testi della Filocalia, Piero Gribaudi Editore (alcuni di essi sono rintracciabili in rete http://digilander.libero.it/benparker/FILOCALIA/Filocalia.htm)
e altri tre libri di insegnanti da me molto amati, e cioè
Jean Yves Leloup   (http://www.jeanyvesleloup.com/index.html )
e Alphonse e Rachel Goettmann  http://www.centre-bethanie.org/ )                                            
I libri sono
-                 L’Esicasmo.  J. Y. Leloup. Gribaudi
-                 Preghiera di Gesù, preghiera del cuore.  A. e R. Goettmann. Gribaudi
-                 Le malattie dell’anima. A. e R. Goettmann. Ed. Qualevita